domenica 10 novembre 2024

Quincy Jones , arrangiatore, direttore d'orchestra, produttore discografico, trombettista, e compositore

Quincy Delight Jones Jr. è stato un arrangiatore, direttore d'orchestra, produttore discografico, compositore, trombettista e attivista statunitense, tra i più celebrati produttori della storia, specie nell'ambito del jazz e della black music.

Durante i suoi oltre settant’anni di carriera nell'industria dell’intrattenimento, Quincy Jones è stato strumentista, compositore, arrangiatore, produttore discografico, direttore musicale, bandleader, produttore e attore cinematografico e televisivo. Il suo lavoro gli ha fruttato 26 Grammy su 76 nomination e un Grammy Legend Award nel 1991. Nonostante tutto, Jones rimane principalmente conosciuto al grande pubblico per aver prodotto l'album più venduto della storia, Thriller di Michael Jackson e per aver prodotto e diretto la canzone-evento We Are the World. È stato anche uno dei produttori esecutivi per la serie televisiva Willy, il principe di Bel-Air.
Quincy Jones trascorse i primi anni della sua infanzia a Chicago, sua città natale, tra le difficoltà economiche e la malattia mentale della madre Sara. All'età di 10 anni si trasferì con la famiglia a Bremerton, nei dintorni di Seattle, dove diventò amico di un pianista cieco, di nome Ray Charles. Ancora adolescenti, Ray e Quincy formarono un duo e cominciarono a esibirsi di pomeriggio al Tennis Club di Seattle, mentre la sera in un jazz club conosciuto oggi come Pioneer Square.
Nel 1951, all'età di 18 anni, Jones vinse una borsa di studio al Berklee College of Music di Boston, ma ben presto abbandonò gli studi per intraprendere una tournée come trombettista con la band del leggendario Lionel Hampton. Pur pagato con la cifra irrisoria di 17 dollari al giorno, Quincy restò con Hampton ben quattro anni, cercando di carpire tutti i segreti del mestiere di musicista. Le big band avevano ancora un loro pubblico in quegli anni, ma il jazz stava perdendo la caratteristica di musica "popolare" e andava trasformandosi in qualcosa di sempre più elitario. Quincy Jones, pur bravo e competente come trombettista, non aveva il talento di un Dizzy Gillespie o di un Art Farmer, e non era capace di grandi virtuosismi come Fats Navarro o Clifford Brown, ma mentre viaggiava, cominciò a mostrare un inusuale dono nel comporre e arrangiare le canzoni. Un significativo passo nella sua carriera fu la stesura e la guida degli arrangiamenti per il celebre disco di Helen Merril con il trombettista Clifford Brown, considerato un capolavoro dai critici jazz e dal pubblico degli appassionati della tromba e del jazz vocale.
Di ritorno a New York, ricevette numerose proposte da parte di artisti come Count Basie, per il quale divenne uno degli arrangiatori principali, Sarah Vaughan, Betty Carter, Dinah Washington, Gene Krupa e del suo vecchio amico Ray Charles, che gli chiedevano nuovi arrangiamenti per i loro brani. Nel 1956 venne ingaggiato dalla Dizzy Gillespie Band per un nuovo tour in Medio Oriente e in Sud America, sponsorizzato dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti. Al suo ritorno in patria, Jones ottenne un contratto dalla ABC Paramount Records e iniziò una propria carriera discografica come leader di una band personale.
Nel 1957 si trasferì a Parigi e studiò teoria e composizione musicale con due leggende della musica come Nadia Boulanger e Olivier Messiaen. Diventò direttore musicale della Barclay Disques, casa discografica distributrice della Mercury Records in Francia, scrivendo arrangiamenti per Henri Salvador, Charles Aznavour e Jacques Brel. Diresse l'orchestra con cui accompagnò Billy Eckstine in un concerto che diventò un album; in platea c'era il "gotha" afroamericano del jazz per vedere il suo più giovane talento alle prese con il più grande cantante del genere. Intanto girava l'Europa con la sua band personale, con la quale aveva messo in piedi uno spettacolo basato sul musical Free and Easy di Harold Arlen; pur riscuotendo il meritato successo, Jones non era in grado di far quadrare i bilanci con un'orchestra di ben 18 elementi e si ritrovò in breve tempo in una pesante crisi finanziaria.
Nei successivi anni della sua carriera le sue produzioni per alcuni dei più importanti artisti musicali, tra i quali Miles Davis, Frank Sinatra, Nana Mouskouri, Dinah Washington e Michael Jackson, influenzarono molto il panorama pop. Tuttavia non cessò mai delle produzioni proprie, come Big Band Bossa Nova (rilanciata quarant'anni dopo come colonna sonora dei tre film della serie Austin Powers), Walking in Space, Gula Matari, Smackwater Jack , Body Heat, Mellow Madness, I Heard That e The Dude. Produsse due dischi anche in Italia. Il primo è il 45 giri di Tony Renis del 1964, il secondo, nel 1973, per un singolo della cantante Lara Saint Paul, che conteneva i brani Non preoccuparti/Adesso ricomincerei, di cui Jones curò gli arrangiamenti e per cui diresse l'orchestra. Per le registrazioni in studio scelse, tra gli altri, musicisti come Gianni Basso e Gianni Bedori al sassofono tenore, Oscar Valdambrini alla tromba e al flicorno, Pino Presti (presente anche nel 1964) al basso elettrico, Tullio De Piscopo alla batteria, Angel 'Pocho' Gatti e Victor Bacchetta al pianoforte.
Nel 1974 la carriera di Quincy Jones subì una battuta d'arresto per un aneurisma cerebrale, a causa del quale dovette sottoporsi a due delicati interventi chirurgici e a un periodo di convalescenza di circa un anno. Da allora gli fu proibito di suonare la tromba per evitare pericolosi aumenti di pressione sanguigna intracranica. Sul set del film musicale The Wiz, rifacimento funky de Il mago di Oz, Jones incontrò Michael Jackson, che gli chiese di produrre il suo album da solista successivo. Il risultato, Off the Wall raggiunse i 30 milioni di copie vendute, facendo di Jones il più potente produttore discografico dell'industria musicale. Jones e Jackson continuarono a collaborare anche per Thriller, l'album più venduto di tutti i tempi, 110 milioni di copie, e Bad, che invece arrivò a 45 milioni, dopo di che le strade si separarono. Nel 2002, quando in un'intervista gli chiesero se Michael Jackson avrebbe mai lavorato di nuovo con lui, rispose che "la porta è sempre aperta", però nel 2004 escluse Jackson dalla rosa dei cantanti che avrebbero dovuto esibirsi a Roma in un concerto di beneficenza, e nel 2006, ai giornalisti che gli fecero la stessa domanda su una collaborazione con Jackson, rispose che "Per favore ho tanto da fare. Abbiamo già dato. Ho 900 progetti. E ho 73 anni". «continua»

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