M*A*S*H è un film del 1970 diretto da Robert Altman. La pellicola è tratta dal romanzo di Richard Hooker, dal quale è stata tratta anche una omonima serie televisiva di successo dal 1972 al 1983.
Tra i riconoscimenti, il film ha ricevuto l'Oscar alla migliore sceneggiatura non originale e la Palma d'Oro al 23º Festival di Cannes.
Nel 1996 è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti. Nel 1998 l'American Film Institute l'ha inserito al cinquantaseiesimo posto della classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi, mentre dieci anni dopo, nella nuova edizione della lista, è salito al cinquantaquattresimo posto.
È considerato una vera e propria pietra miliare dell'irriverenza e dell'antiretorica, che cambiò il modo hollywoodiano di raccontare la guerra.
Il titolo è un acronimo di Mobile Army Surgical Hospital, in italiano Ospedale Militare Chirurgico da Campo, un'unità mobile chirurgica dell'esercito USA istituita nel 1945 per sostituire gli ospedali da campo impiegati fino a quel momento: in seguito impiegata in numerosi scenari bellici (Algeria, India, Birmania, Corea, Vietnam, Iraq). L'ultima unità è stata disattivata nel 2006.
Corea, anni cinquanta: durante la guerra, in un ospedale militare statunitense da campo, si svolgono le vicende di un gruppo misto di personale medico militare. Tre ufficiali medici, pur prestando la loro opera di chirurghi con bravura e dedizione, sono insofferenti alla disciplina, insolenti verso i superiori, pronti alle burle nei riguardi dei colleghi e ad amoreggiare con le attraenti infermiere. Vittime preferite sono il religiosissimo maggiore e la nuova capo infermiera che, immedesimatisi in pieno nella disciplina militare, si situano agli antipodi rispetto al temperamento goliardico dei tre medici. I due, tanto moralisti in pubblico quanto amanti assatanati in privato, sono messi alla berlina e l'infermiera viene soprannominata "Bollore" dopo che un loro amplesso viene diffuso via altoparlante a tutto il campo grazie a un microfono piazzato dal caporale "Radar" sotto la branda del maggiore.
«Prodotto in tempo di Vietnam e di contestazione, venne letto in chiave di demistificazione anarcoide del mito dell'eroe soldato americano. Oggi si fa apprezzare soprattutto per la sintassi liberissima e il ritmo stralunato»
Riconoscimenti
Nomination Miglior film a Ingo Preminger
Nomination Migliore regia a Robert Altman
Nomination Miglior attrice non protagonista a Sally Kellerman
Nomination Miglior montaggio a Danford B. Greene
Nomination Migliore regia a Robert Altman
Nomination Miglior attrice non protagonista a Sally Kellerman
Nomination Migliore sceneggiatura a Ring Lardner Jr.
Nomination Miglior film
Nomination Migliore regia a Robert Altman
Nomination Miglior attore protagonista a Elliott Gould
Nomination Miglior montaggio a Danford B. Greene
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