mercoledì 9 novembre 2022

#alTempoNelTempo - Premi Tenco 2006

Sono state proclamate dal Club Tenco le rose degli artisti finalisti in lizza per l’assegnazione delle Targhe Tenco ai migliori dischi italiani di canzone d’autore. A partire da questa edizione della “Rassegna della canzone d’autore” - in programma dal 9 all’11 novembre, come sempre al Teatro Ariston di Sanremo - il Club ha infatti deciso di rinnovare il meccanismo di assegnazione delle Targhe per evitare la dispersione dei voti. Il voto della folta giuria avviene ora in due fasi. Nella prima, appena conclusa, vengono selezionati i finalisti; nella seconda il vincitore di ogni sezione, votato fra questi ultimi.

  • Queste le nominations.
  • Miglior album:
  • Baustelle "La malavita", Samuele Bersani "L'aldiquà", Vinicio Capossela "Ovunque proteggi", Francesco De Gregori "Calypsos", Pino Marino "Acqua, luce e gas".
  • Miglior album in dialetto:
  • Enzo Avitabile "Sacro Sud", Lucilla Galeazzi "Amore e acciaio", Lu "Rumì", Nidi d'Arac "St. Rocco's Rave", Sud Sound System "Live and direct 2006".
  • Miglior album d’esordio:
  • Simone Cristicchi "Fabbricante di canzoni", Marco Fabi "La scelta", Valentina Lupi "Non voglio restare Cappuccetto Rosso", Non Voglio Che Clara "Non voglio che Clara", Simona Salis "Christionada de mei".
  • Miglior album di interprete:
  • Roberto Angelini "Pongmoon. Sognando Nick Drake", Peppe Barra "Matina", Petra Magoni & Ferruccio Spinetti "Musica nuda 2", Giuliano Palma & the Bluebeaters "Long playing", Andrea Parodi "Midsummer Night in Sardinia".
  • Le rose dei finalisti sono quest’anno caratterizzate da una prevalenza di artisti delle ultime generazioni, giunti all’esordio discografico dal 1990 in poi. Un bel segnale per il futuro della nostra canzone d’autore.
  • Infine, i Premi Tenco 2006 - assegnati, a differenza delle Targhe, direttamente dal Club Tenco - sono andati a Willy De Ville e Bruno Lauzi. www.rockit.it
  • MUSICA: A BRUNO LAUZI E WILLY DEVILLE IL 'PREMIO TENCO 2006'
  • VINICIO CAPOSSELA TRIONFA AL PREMIO TENCO  Sono Vinicio Capossela, Lucilla Galeazzi, Simone Cristicchi, e Petra Magoni i vincitori delle Targhe Tengo, gli storici riconoscimenti assegnati dal Club Tenco alle migliori produzioni dell'anno riguardanti la canzone d'autore, in base al voto di oltre un centinaio di giornalisti e critici musicali. 
Vinicio Capossela, che ha al suo attivo una carriera già estremamente interessante, avviata proprio al Premio Tenco, si è aggiudicato il riconoscimento per il miglior disco dell’anno con Ovunque proteggi, da molti considerato come il disco della sua consacrazione, imponendosi con larghissimo margine sugli altri finalisti: in ordine di preferenze, Samuele Bersani con L'aldiquà, i Baustelle con La malavita, Francesco De Gregori con Calypsos e Pino Marino con Acqua, luce e gas.Capossela, che con l’ultimo album aveva già vinto il Premio Lunezia della Critica, si è aggiudicato quindi la terza Targa della sua carriera, la prima non a pari merito dopo quella ottenuta per la migliore opera prima All’una e trentacinque circa insieme a Passa la bellezza di Mauro Pagani nel 1991, e quella per il miglior album Canzoni a manovella insieme ad Amore nel pomeriggio di Francesco De Gregori nel 2000.  Lucilla Galeazzi ha vinto il premio per il miglior disco in dialetto Amore e acciaio, Simone Cristicchi si è aggiudicato nettamente la Targa per la migliore opera prima Fabbricante di canzoni, plebiscito per il disco di Petra Magoni e Ferruccio Spinetti Musica nuda 2. Il Club Tenco ha inoltre già proclamato i vincitori delle due “Targhe Tenco 2006”, assegnate a Bruno Lauzi per l'Italia e a Willy De Ville per l'estero.

Viva la libertà!
Il mondo
mi vuole bene,
la vita mi sorriderà.
  • Bruno Lauzi & Il Club Tenco - Maurizio Lauzi ne Il poeta riesce invece a richiamare tutta l’emozione presente nell’interpretazione paterna, complice il suono morbido e sensuale del pianoforte, sensazione che torna nell’interpretazione di Ritornerai ad opera di Morgan. Menzione a parte infine per la rilettura di Arrivano i cinesi fatta dal duo Magoni-Spinetti, i quali sottolineano con chiaroscuri e ornamenti jazz tutta l’ironia del brano, dando ancora una volta la sensazione di poter cantare (bene) qualsiasi cosa venga loro proposta. Un bell’omaggio dunque “Bruno Lauzi & Il Club Tenco”, e soprattutto dovuto: se non altro perché in vita il nostro non ha avuto tutto il successo che si sarebbe meritato.

  • Blog: NA Narrazione Attiva

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