domenica 29 settembre 2024

Glauco Mauri | A teatro la bellezza conta poco, non ci sono i primi piani e il trucco aiuta.

Glauco Mauri è stato un attore e regista teatrale italiano.
Personaggio di spicco del teatro italiano lungo cinquant'anni , Mauri si formò come attore nel 1949 all'Accademia nazionale d'arte drammatica diretta da Silvio D'Amico, e aveva come maestri Orazio Costa, Sergio Tofano, Wanda Capodaglio. 
Lo ricordiamo con le parole di Massimo Venturiello, responsabile della sezione Teatro del nostro laboratorio.
“Se esistessero gli angeli custodi vorrei tu restassi accanto a noi ogni volta che calchiamo il palcoscenico, vorrei che il tuo infinito amore per il teatro ci contagiasse, che il tuo talento, la tua tenacia, la tua tenerezza ci illuminasse, ci indicasse l’antica e più moderna strada che esiste, quella che tu hai ininterrottamente percorso per tutta la vita. Addio Glauco Mauri, grande gigante delle nostre scene, non finiremo mai di ringraziarti. Che le nuove generazioni abbiano la nostra stessa fortuna di incontrare poeti come te. Non sarà facile…”
Il Direttore Artistico Tosca Donati e tutta Officina della Arti Pier Paolo Pasolini si uniscono al dolore di tutto il mondo della cultura per la scomparsa di Glauco Mauri, straordinario attore e regista, membro del nostro Comitato Scientifico
 
Teatro Argentina - Teatro di Roma Un grande attore che ha segnato la storia del teatro italiano, protagonista sul palco dell’Argentina fin dai tempi di Enriquez, con cui aveva fondato la Compagnia dei Quattro.
L'ultima volta, solo un anno e mezzo fa, ci ha regalato un intenso ritratto di Bernhard Minetti.
Straordinario e appassionato interprete e regista, è stato capace di dare voce ai classici come ai contemporanei, lasciando un segno profondo, che non sarà dimenticato.
Ph Manuela Giusto
 
Tra le sue interpretazioni teatrali più significative, spiccano quella di Smerdjakov ne I fratelli Karamazov di Dostoevskij, per la regia di André Barsacq, che già nel 1954 gli dette fama nazionale. Nel 1955 Lucio Ardenzi lo coinvolse in una tournée nell'America del Sud – Brasile, Argentina, Uruguay – organizzata con l'appoggio del ministero dello spettacolo; insieme a lui ci furono Luigi Vannucchi, Anna Proclemer, Giorgio Albertazzi, Renzo Ricci, Eva Magni, Tino Buazzelli, Davide Montemurri, Franca Nuti e Bianca Toccafondi. A parte il Re Lear di Shakespeare, che vedeva riuniti nello stesso spettacolo tutti gli attori principali della compagnia, il repertorio era tutto italiano: Corruzione al palazzo di giustizia di Ugo Betti, Beatrice Cenci di Alberto Moravia in prima mondiale, Il seduttore di Diego Fabbri.
Per alcuni anni, lavorò con la Compagnia Proclemer-Albertazzi.
Glauco Mauri durante l'allestimento de Il bugiardo di Goldoni
Nel 1961, fondò con Valeria Moriconi, Franco Enriquez, Emanuele Luzzati (in seguito entrerà a farne parte anche Mario Scaccia) la "Compagnia dei Quattro" che sarà una formazione fondamentale per il teatro italiano.
Importante la sua partecipazione a lavori televisivi della Rai, sia nelle commedie sia nelle tragedie classiche e negli sceneggiati, con oltre sessanta lavori a partire dall'inizio delle trasmissioni, nel 1954; anche nella prosa radiofonica Rai saranno frequenti le sue presenze davanti ai microfoni, sia nella compagnia di Radio Roma sia in quella di Milano.
Dopo aver fatto parte, nel 1971, del cast dello sceneggiato televisivo I Buddenbrook, alla Biennale di Venezia del 1972 Luca Ronconi lo diresse nello storico allestimento dell'Orestea di Eschilo nel quale Mauri fu protagonista.
Nel 1981, con Roberto Sturno, attore legato a Mauri da un lungo sodalizio artistico, fondò la Compagnia Mauri-Sturno con la quale propose un vasto repertorio di autori classici, Sofocle, Shakespeare, Molière, Goethe, Cechov, Pirandello, Brecht e autori contemporanei, fra cui Beckett, Muller, Mamet, Schmitt, Shaffer.
Tra i tanti allestimenti in cui Mauri fu protagonista, si ricordano anche Rinoceronte di Eugène Ionesco, Edipo re di Sofocle, Re Lear, La bisbetica domata, Il mercante di Venezia, Tito Andronico, Riccardo III, La tempesta di William Shakespeare, Faust di Goethe, Don Giovanni di Molière, I demoni di Dostoevskij, Enrico IV di Pirandello, Volpone di Ben Jonson, Il bugiardo di Carlo Goldoni, Il canto del cigno di Anton Pavlovič Čechov.
Lavorò anche nel cinema: da ricordare i ruoli in La Cina è vicina di Marco Bellocchio, in Profondo rosso di Dario Argento, e in Ecce bombo di Nanni Moretti. Fu inoltre attivo nel doppiaggio, prestando tra l'altro la voce a Laurence Olivier in tre pellicole e al personaggio del governatore Tarkin, interpretato da Peter Cushing, nel film Guerre stellari.  it.wikipedia.org
Riconoscimenti
  • Premio Flaiano Sezione teatro 1998 – Alla carriera
  • Premio Ubu 1981/1982 – Migliore attore per Il signor Puntila e il suo servo Matti di Bertolt Brecht
  • Grande Ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana - nastrino per uniforme ordinaria
  • Grande Ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana «Di iniziativa del Presidente della Repubblica»— Roma — 21 dicembre 1994

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