- Oscar Daniel Bezerra Schmidt è un ex cestista brasiliano. Dal 2013 fa parte della Naismith Memorial Basketball Hall of Fame. Deteneva il record mondiale assoluto di punti segnati in carriera (49 973), superato da LeBron James il 22 Novembre 2024. Alto 2,05 m per 110 kg, Oscar giocava nel ruolo di ala, guadagnandosi il soprannome di Mão Santa ("mano santa") per la sua precisione al tiro. Ha avuto una carriera agonistica lunghissima, durata 26 anni. Ha partecipato a cinque edizioni delle Olimpiadi, da Mosca 1980 a Atlanta 1996, recordman di presenze dei cestisti (assieme al portoricano Teo Cruz, all'australiano Andrew Gaze, allo spagnolo Juan Carlos Navarro, all'argentino Luis Scola ed alla statunitense Teresa Edwards). Ai Giochi detiene diversi altri record, tra i quali: totale dei punti segnati (1093); punti segnati in un solo incontro (55 vs. Spagna a Seoul nel 1988); media punti più alta in una edizione: 42,3 punti a partita (Seoul 1988, 338 punti in otto incontri). Con la nazionale brasiliana ha disputato 326 incontri (tra il 1977 e il 1996), con una media realizzativa 23,6 punti a partita
- Durante la sua carriera italiana si guadagnò il primo posto nella classifica assoluta di punti realizzati nel campionato italiano, venendo scalzato successivamente da Antonello Riva che però giocò quasi il doppio delle partite del brasiliano. Con i suoi 13 957 punti rimane comunque il giocatore straniero che segnò di più, con una media complessiva di 34,6 punti per gara e picchi di oltre 60 punti, il primo dei quali si registrò nel 1984. Analizzando i cestisti con almeno 100 presenze nel campionato italiano, è il giocatore che più volte ha superato quota 50 punti segnati in una sola gara, nello specifico 28 volte su 403 gare disputate (circa 7%), davanti ad altre due leggende come Dražen Dalipagić (15/241 pari al 6,2%) e Joe Bryant (14/247, circa il 5,7%). La Juvecaserta ritirò la sua maglia numero 18.
- Le partite internazionali fin lì disputate in campo internazionale alimentarono l'interesse verso di lui anche al di fuori del Brasile, così nel 1982 venne portato alla Juvecaserta dal dirigente Giancarlo Sarti su segnalazione del capo allenatore Bogdan Tanjević, il quale aveva incrociato Oscar per la prima volta tre anni prima proprio in occasione della Coppa Intercontinentale 1979, ai tempi in cui il tecnico bosniaco guidava il Bosna. A quel tempo Caserta non aveva mai raggiunto la massima serie italiana, tuttavia ci riuscì al termine della prima stagione di Oscar in Campania, che fu anche la prima disputata dal club in un nuovo impianto (l'attuale PalaMaggiò) inaugurato in autunno a torneo in corso. . Nell'annata di esordio nel massimo campionato nazionale si impose subito come miglior realizzatore per punti totali dell'intera Serie A1 1983-1984 con 955 punti ottenuti in 34 partite, inoltre, a livello di squadra, i neopromossi campani arrivarono a giocarsi la finale di Coppa Italia 1984 che persero 80-78 a Bologna contro i padroni di casa della Virtus. Nel 1984 fu selezionato dai New Jersey Nets al sesto giro del Draft NBA 1984 con la scelta assoluta numero 131, anche se non arrivò mai a giocare nella NBA. Continuò a giocare a Caserta e nel Serie A1 1983-1984 si confermò miglior realizzatore del torneo per il secondo anno consecutivo, questa volta con 1 140 punti in 38 presenze. Questo riconoscimento gli venne attribuito anche nelle due edizioni seguenti, visto che guidò sia la classifica marcatori della Serie A1 1985-1986 (con 1 226 punti in 40 gare) che quella della Serie A1 1986-1987 (con 1 316 punti in 39 gare), laureandosi quindi capocannoniere per quattro volte di fila nei suoi primi campionati di A1. Nel frattempo la squadra aveva raggiunto due finali scudetto, entrambe perse contro l'Olimpia Milano sia nel 1985-1986 che l'anno successivo, ma si registrò anche la sconfitta nella doppia finale della Coppa Korać 1985-1986 contro la Virtus Roma. Nell'estate 1986 si verificò la partenza del tecnico Tanjević e la promozione a capo allenatore del vice Franco Marcelletti. O Rei, questo il soprannome datogli dal pubblico campano, tornò ad essere il miglior realizzatore della Serie A1 nel 1987-1988, in un'annata contrassegnata dalla conquista del primo trofeo di rilievo del palmarès casertano grazie alla finale di Coppa Italia vinta ai danni di Varese. Un anno più tardi Caserta contese al Real Madrid la Coppa delle Coppe 1988-1989 in una finale che fu teatro di un duello a distanza tra l'ala brasiliana — che realizzò 44 punti — e Dražen Petrović che invece ne mise a segno 62, tuttavia furono gli iberici a prevalere per 117-113 dopo un tempo supplementare. L'annata 1989-1990, che lo vide segnare 33,1 punti di media in regular season (miglior media del torneo) e 30,8 in sei gare dei play-off, fu l'ultima da lui trascorsa in terra campana: al termine di quel campionato, concluso con l'eliminazione alle semifinali scudetto, la Juvecaserta decise di cambiare l'assetto della squadra sacrificando Oscar e responsabilizzando maggiormente gli italiani, nel tentativo di arrivare ad un titolo finora solo sfiorato. Nella docu-serie Rai Scugnizzi per sempre, lo stesso Oscar affermò che questo parere partì dal compagno di squadra Sandro Dell'Agnello, per poi estendersi al capitano Ferdinando Gentile e successivamente anche al tecnico Franco Marcelletti e al presidente Gianfranco Maggiò (anche se va detto che poi l'anno seguente i bianconeri riuscirono effettivamente a conquistare il loro primo storico scudetto). it.wikipedia.org
- William May, detto Bill (Syracuse, 18 gennaio 1979), è un nuotatore artistico statunitense. Grande sostenitore della presenza maschile nel nuoto sincronizzato, a Bill May è stato impedito di prendere parte alle Olimpiadi di Atene 2004 per questioni di genere. Con l'introduzione del duo misto, formato da un uomo e da una donna, ai Campionati mondiali di nuoto di Kazan' 2015 ha vinto la medaglia d'oro nel programma tecnico di questa specialità, gareggiando in coppia con Christina Jones. Nel programma libero ha invece vinto l'argento. Durante i mondiali di Budapest 2017 ha vinto la medaglia di bronzo nel duo misto tecnico in coppia con Kanako Spendlove. Ha lavorato per il Cirque du Soleil in O. Atleta dell'anno FINA: 2015 it.wikipedia.org
- May, l' orgoglio di sentirsi normale «Perché sarchiviostorico.gazzetta.ittupiscono i sincronetti?» -
- Luciano Marangon è un ex calciatore italiano, di ruolo difensore. Dopo essere cresciuto nelle giovanili della Juventus, passò nel 1975 al Lanerossi Vicenza, giocando da titolare, diciannovenne, il campionato di Serie B conclusosi con una salvezza di misura. L'anno seguente continuò a essere titolare e conquistò la promozione in Serie A nel primo anno di Giovan Battista Fabbri e di Paolo Rossi a Vicenza.
Degaga Wolde, detto Mamo è stato un maratoneta e mezzofondista etiope, campione olimpico nella maratona ai Giochi di Città del Messico nel 1968.
Iniziò la sua carriera come mezzofondista veloce: nel 1956 partecipò alle Olimpiadi di Melbourne gareggiando negli 800 m, nei 1500 m e, addirittura, nella staffetta 4×400. Passato alle lunghe distanze, nel 1964 a Tokyo sfiorò il podio olimpico giungendo quarto nella finale dei 10 000 m. Centrò il podio quattro anni dopo, vincendo dapprima la medaglia d'argento sui 10000 m e quindi l'oro nella maratona succedendo al connazionale Abebe Bikila, vincitore nelle due precedenti edizioni. Nel 1972, a quarant'anni compiuti, riuscì a conquistare un'altra medaglia olimpica giungendo terzo nella maratona di Monaco di Baviera: solo Bikila, prima di lui, era riuscito a conquistare due medaglie olimpiche nella maratona. Concluse la carriera vincendo la maratona ai Giochi panafricani del 1973.
Nel 1993 Wolde fu arrestato con l'accusa di aver preso parte a un omicidio commesso nell'ambito del Terrore rosso, durante il regime del deposto dittatore Menghistu Hailè Mariàm. Uscito di prigione nel 2002, morì pochi mesi dopo. È stato sposato due volte e ha avuto tre figli. it.wikipedia.org
Nessun commento:
Posta un commento