I rapporti familiari, l’amore, la malattia, l’emancipazione femminile, la Palestina, la difficoltà di affrontare il presente e il passato, l’attualità. La quinta edizione del Premio “Serra-Campi Flegrei” alla vocazione teatrale nell’arte del monologo conferma il ruolo del Teatro Serra di Napoli – a Fuorigrotta, in Via Diocleziano 316 – di osservatorio della nuova drammaturgia contemporanea con una finale che si preannuncia ricca di contenuti e talento.
Appuntamento lunedì 6 ottobre, a partire dalle ore 21:00, con otto artisti provenienti da varie parti d’Italia, selezionati nelle categorie “Attori” e “Autori” che verranno valutati da una Giuria Onoraria di addetti ai lavori, critici e giornalisti composta da Luisa Guarro (Presidente), Cristiano Esposito, Fabiana Fazio, Salvatore Felaco, Sara Missaglia, Edgardo Bellini, Giuseppe Borrone, Maurizio Capezza, Tania Sabatino. In palio 500 € per ogni sezione di gara e un Premio Speciale: un posto nel cartellone del Centro Culturale Artemia di Roma. La manifestazione gode del Patrocinio del Comune di Napoli.
“Il teatro è un’esperienza quotidiana, condivisa, necessaria, radicata in un tempo e in un territorio e allo stesso tempo capace di guardare oltre questi confini. I finalisti del premio ci confermano ogni anno, il sentimento che anima molti degli artisti contemporanei: l’urgenza di scavare nel presente per superarne le contraddizioni” dicono i direttori artistici Pietro Tammaro e Mauro Palumbo.
Si esibiranno per il concorso “Attori”
- Carolina Infante con l’intervento finale tratto da “Anna Cappelli” di Annibale Ruccello,
- Stefania Palumbo con “Andrà tutto bene”, lavoro sulla malattia e i rapporti familiare di Emanuela Fanelli e Micol Pavoncello e
- Tonya Porzio con “Margherita” storia di violenza a rinascita scritta dalla drammaturga Maria Porzio.
- Valentina Fantasia con il testo “Questo muro è costruito sul mio cuore” racconto sulla vita dei Palestinesi in Cisgiordania e
- Carlotta Carpentieri con lo scritto “Mama coca” tragicommedia sulla società digitale e smaterializzata, in forma di flusso di coscienza.
- come interpreti e drammaturghi al tempo stesso Solène Bresciani con “Confessioni sospese” viaggio introspettivo di una donna, sulle tracce della poetessa argentina Alfonsina Storni,
- Myiriam Nissim con “Open windows” commedia nera e dissacrante su una scelta radicale e
- Andrea Taronna con “Ranocchio” ironica confessione autobiografica sulla vita e l’amore, di un ragazzo timido e insicuro.
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