sabato 25 aprile 2020

#Ritratti #Sport: rugby, Marco Bollesan

«A seconda dell’infortunio ho collezionato punti gloriosi e punti banali»
(Marco Bollesan)

Marco Bollesan (Chioggia, 7 luglio 1941) è un ex rugbista a 15, allenatore di rugby a 15 e dirigente sportivo italiano. Terza linea centro, due volte campione d'Italia (con Partenope e Brescia), vanta 47 presenze in Nazionale della quale è fu in seguito anche allenatore, team manager e, più recentemente, addetto stampa.
Nel 1965 fu tesserato dalla Partenope, club che, per rendere appetibile l'ingaggio a Bollesan, si adoperò per garantirgli il trasferimento dagli impianti genovesi di Cornigliano a quelli napoletani di Bagnoli; la squadra biancoceleste, già campione d'Italia nel 1965 dopo un'accesa competizione contro CUS Roma, si riconfermò nel 1966;
Giocatore ritenuto tra i più rappresentativi dell'epoca precedente all'introduzione del professionismo nel rugby a 15, Bollesan ha dichiarato di avere collezionato in carriera 164 punti di sutura.
Da maggio 2015 il suo nome figura a Roma nella Walk of Fame dello sport italiano, galleria delle celebrità riservata agli sportivi italiani distintisi in campo internazionale
Marco Bollesan - Wikipedia
Ho iniziato a giocare a rugby perché sapevo muovere le mani. E questo ha cambiato il mio destino.” (Marco Bollesan)

La carriera in azzurro di Marco Bollesan comincio il 14 aprile 1963 proprio a Grenoble , dove il 23 aprile si gioca la finale di coppa Europa tra Italia e Francia . " Avevo 21 anni - ricorda - e il c.t. Aldo Invernici mi convoco. Io giocavo nel Cus Genova, dove a 19 anni ero entrato in prima squadra. Quello di Grenoble contro la Francia era un esordio in azzurro importante. Al 1' esco da una mischia e ricevo un cazzotto terribile in faccia che mi stende. Mi rialzo sanguinante, guardo Invernici, sulla panchina, che mi fa cenno di continuare. Avevo visto il colpevole: era Crauste, il ' mongolo' , terza linea famosa per la sua durezza e aggressivita. Entro in una mischia e glielo restituisco. A fine partita, mi viene vicino, mi da una pacca sulla spalla e mi dice ' Bravo garion' , offrendomi la sua maglia ". http://archiviostorico.gazzetta.it/1997/marzo/29/BOLLESAN_GUERRIERO__gm_0_970329156.shtml
Marco Bollesan: nel nome del rugby - Miti del Rugby - Rugbymeet ...
Hanno convinto anche Rosa Russo Iervolino: «Questa è una città - parole del sindaco - in cui abbiamo visto vandalizzare biblioteche e asili nido. Se i responsabili avessero giocato a rugby, non si sarebbero permessi mai. Ora stiamo sperimentando una maniera nuova di vivere il carcere minorile. C' è la pena, ovvio. Ma non la mortificazione. Quella mai. Esiste invece un cammino di recupero». Il direttore dell' istituto di Nisida, Gianluca Guida, racconta come s' è convinto ad aprire le porte al rugby: «Era la prima volta che sentivo uno sportivo parlare del rispetto che si deve avere per l' avversario che sta dall' altra parte del campo. E poi mi piace il "terzo tempo", quel momento di aggregazione tra vincitori e sconfitti a fine partita». Quando la palla storta è più bella di una senza spigoli. (an.car.) https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2007/04/06/da-nisida-scampia-derby-una-palla-da.html
Formazione della Partenope 1965-66 campione d’Italia allo Stadio Collana

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