
Il grande Boh! di Jovanotti
Editore
Curioso, divertente, semplice e profondo al tempo stesso nelle sue considerazioni Jovanotti è per sua stessa natura - e potrà essere ancora di più - uno scrittore. Gli spunti non mancano, e derivano in parte da una vita in gran parte vissuta ‘artisticamente’: Jovanotti, ragazzo fortunato, è nella posizione di chi può provare a realizzare i suoi sogni con una certa agiatezza. Africa per il nuovo disco? Africa. Patagonia in bici? Patagonia. Vacanze a New York? New York. Facile quindi avere qualcosa da raccontare, nel libro, da questo continuo confrontarsi con ‘l’altro’. Quello che Lorenzo ci aggiunge è il senso di irrequietezza che ne anima le pagine, la voglia di capire e procedere al giudizio con un continuo assestarsi e riassestarsi su posizioni via via sempre meno friabili, fino ad arrivare - a volte - alla non espressione come unico e vero giudizio possibile. Fonte rockol.it
La mia è sempre più la lingua dei viaggiatori e chi decide di ascoltarmi deve sapere che io sono uno che racconta mondi che ha visto e mondi che vuole vedere, e che non conosco a fondo la lingua del posto, la lingua degli stanziali, strimpello strumenti e parlo male diverse lingue e di volta in volta ho bisogno di musicisti e di interpreti per metter su le tende nel luogo e restare finché non mi riprende il senso di irrequietezza che mi porta a fare di nuovo i bagagli e partire. (Jovanotti)

Volavérunt è un film del 1999 diretto da Bigas Luna, basato sul romanzo omonimo di Antonio Larreta vincitore del Premio Planeta 1980. Narra un episodio nella vita del pittore spagnolo Francisco Goya.
Il 22 luglio 1802 la Duchessa d'Alba, la più ricca e indipendente vedova spagnola dei suoi tempi, offre un memorabile ricevimento per festeggiare l'inaugurazione del suo nuovo palazzo. Tra gli invitati ci sono straordinari personaggi della società spagnola: il primo ministro Manuel Godoy, la nobildonna sua amante Pepita Tudò (modella del famoso quadro La maja desnuda), nonché l'autore del medesimo, il pittore Francisco Goya.
La mattina seguente, dopo una notte di intrighi e rapporti amorosi, la Duchessa, appena quarantenne, viene ritrovata morta misteriosamente nel proprio letto. Il romanzo ed il film adombrano il sospetto (già nato all'epoca dei fatti), che si sia trattato di un omicidio commissionato dalla allora regina di Spagna.
Attori:
Jorge Perugorría - Francisco Goya,
Aitana Sánchez-Gijón - Duchessa De Alba,
Jordi Mollà - Manuel Godoy,
Penélope Cruz - Pepita Tudo',
Stefania Sandrelli - Maria Luisa di Borbone
"Volavérunt" è il titolo dell'incisione preparatoria per il famoso ritratto che Goya fece alla duchessa d'Alba, con la quale ebbe una relazione sentimentale. L'artista voleva realizzare una satira sull'incostanza delle donne e la ritrae mentre vola con farfalle sulla testa. Il film, ambientato tra il 1750 e il 1802, vuole indagare sulla morte improvvisa e misteriosa della duchessa. Chi può averla avvelenata? Il primo ministro Manuel Godoy o la regina Maria Luisa di Borbone, moglie del re Carlo IV? E, in più, chi è veramente la Maja desnuda, rappresentata dall'artista e destinata a divenire la sua opera più famosa?
Trent'anni, alta, mora - Leonardo Pieraccioni
Editore: Mondadori
Collana: Arcobaleno
Anno edizione: 1998
Pagine: 144 p.
EAN: 9788804455400
La provincia toscana, le ragazze, gli amici, la vita in famiglia, le ore interminabili al bar, gli amori tormentati che non iniziano, che finiscono. L'infanzia in campagna, la voglia di avventura, la paura di crescere. Storie autobiografiche o surreali, apertamente divertenti o malinconiche, raccontate dalla voce fuori campo del narratore. Dall'inconfondibile accento toscano.
-“Ho il mal d’amore”
“Ti passerà”
“…e se non passa?”
E’ passato –
Tutti si lasciano. In fin dei conti, io e te non ci siamo neanche mai messi insieme.
Sembra impossibile adesso non sentirti più. Avrei voglia di abbracciarti, proteggerti da tutto,
vorrei anche riuscire a scordarmi il tuo opportunismo.
Ci si innamora sempre delle persone sbagliate…
Forse ci si innamora soltanto delle persone sbagliate…
Appena lo capisci ti fotocopi i pensieri, poi cerchi di archiviarli per quando ne avrai bisogno.
Non succederà mai più ti dici.
Ma quando ne hai bisogno davvero, t’accorgi che non c’è più tempo, che le fotocopie di quei pensieri, le hai perse nella memoria…
Come stai? Per cent’anni rimarrai intrappolata in queste righe e io avrò anche il coraggio di dirti che le ho scritte per te.
Non farai altro che andarle a leggere, non ti ci riconoscerai, non mi chiamerai neanche.
“Ho bisogno di sentirti, anche solo per un attimo” mi dicesti una sera.
La vita è un insieme di attimi. Quella stanza d’albergo. La nostra musica in sottofondo.
Io che cercavo le parole mentre tu le pronunciavi.
Forse ho detto anche qualcosa che potesse togliermi dall’imbarazzo dell’intimità.
Ma a te, non rimase altro che guardarmi, distesa sul letto, come per dirmi: “Dai, baciamoci…”.
Inizia tutto così. I grandi amori e i grandi odi.
Un bacio.
Leonardo Pieraccioni “Trent’anni, alta e mora”
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