Oasis – Be Here Now
- Etichetta:Creation Records – CRECD 219Formato:CD, AlbumPaese:Uscita:Genere:Rock
Oasis - All Around The World (reprise) Last track from Be Here Now (1997). - Oasis: What's the Story - Iain Robertson
- Editore: John Blake Publishing Ltd
- Anno: 2016
- Rilegatura: Paperback / softback
- Pagine: 288 p.
- Testo in English
- Dimensioni: 198 x 129 mm
- EAN: 9781786060389
- Oasis were a band like bands used to be. Hard-drinking and substance abusing. If they liked you, they loved you. If they didn't, you had to be prepared for confrontation. They were also the most viscerally exciting rock band to emerge from Britain for years. Iain Robertson is used to tough jobs - after retiring from the Parachute Regiment, he took on jobs guarding George Harrison, Gary Moore and Johnny Rotten. But keeping Oasis on the rails after debut album Definitely Maybe ignited their rise toward global superstardom would be the toughest gig of them all. Iain was side-by-side with Oasis as their road manager and minder, twenty-four hours a day, eight days a week, as they took on the world and won. No one was closer to the maelstrom. His story is the defining chronicle of life on tour with Oasis. www.ibs.it
World Wide Tour 1997 è la prima tournée ufficiale, partita da Ginevra il 1º marzo 1997 e terminata a Atlantic City il 28 giugno 1997
Band
- Filippo Martelli: pianoforte
- Eric Buffat: tastiere
- Riccardo Galardini: chitarra elettrica
- Ray Fuller: Chitarra elettrica
- Lorenzo Forti: basso elettrico
- Massimo Pacciani: batteria
- Stefano Cantini: fiati, percussioni
- Monica Magnani: cori
- Emanuela Cortesi: cori
- Rossella Ruini: cori
- Stefano De Maco: cori (Viña del Mar, Sud America/Stati Uniti/Canada)
- NAPOLI - Ha vinto Pino Daniele e ad applaudirlo ieri sera in piazza Plebiscito, dove si è svolta la finale del Festivalbar edizione '97, erano almeno centocinquantamila. Lo hanno aspettato tutto il pomeriggio. Ma l' attesa del grande ritorno durava da molto più tempo: erano sedici anni che Daniele non tornava a cantare nella sua piazza, a Napoli. "Ricordo quel concerto con grande affetto, fu una serata bellissima. Spero di trovare stasera lo stesso pubblico...", confidava lui prima di salire sul palco. E' stato premiato dal sindaco, che gli ha chiesto di raccogliere attorno a sé gli artisti napoletani per un eccezionale concerto: 'Napoli per Napoli' . I suoi fans avevano vessilli pieni di citazioni: canzoni come versetti della Bibbia. Quelli di Giugliano, nord-est di Napoli, per esempio, sbandieravano un lenzuolo con su scritto: 'Pino, forse seguirò il mio cuore. Che male c' è?' Quando finalmente - erano passate le ventidue - lui ha intonato la canzone che ne ha decretato il trionfo in classifica cominciando i suoi quindici minuti di autentica diretta, è stato un solo grido di gioia. Anche più prolungato della straordinaria ola che, nel primo pomeriggio, la piazza aveva dedicato all' arrivo del sindaco Bassolino. Un Bassolino severo e laconico ("Buona serata, bella serata. Con calma e tranquillità", si è limitato a raccomandare), Pino Daniele ha vinto il Festivalbar grazie alle 900.000 copie vendute dall' album Adesso dimmi cosa succede sulla terra (la canzone più gettonata: Che male c' è, seguita da Dubbi non ho).Il premio speciale per il disco-tour è andato a Jovanotti per Lorenzo 1997-L' albero, il Festivalbar international a Laura Pausini (ambasciatrice della canzone italiana nel mondo: con Eros Ramazzotti, vende il maggior numero di dischi all' estero). E infine riconoscimento ai Sottotono, sezione giovani (con l' album Sotto effetto stono sono la rivelazione dell' anno), a Ricky Martin per la sezione latin music e ai Litfiba per la popolarità. Ma, oltre ai vincitori, il gran finale del Festivalbar - presentato da Amadeus, Simona Ventura e Alessia Marcuzzi - prometteva una raffica di star, una trentina: Jon Bon Jovi, Franco Battiato, Cocciante, Vecchioni, Spagna, Oxa, gli Hanson, tra gli altri. Era dunque naturale che Napoli fosse assediata fin dalla mattina da migliaia di ragazzi venuti da mezza Italia. E che una piccola folla di quarantenni, poco amanti della calca dei concerti, stazionasse dalla prima serata in piazza del Municipio dove il Comune ha fatto collocare un maxi-schermo. Per evitare che - come accadde l' anno scorso - a grappoli gli spettatori fossero costretti a tornarsene a casa senza essere riusciti ad entrare neppure in piazza. A sfoltire un po' il pubblico forse è valsa la quasi-diretta televisiva (differita di venti minuti) che Italia 1 ha realizzato per la Campania, mentre lo spettacolo andrà in rete nazionale domani sera e martedì 2 settembre alle 20,45. Preceduta da piccoli fuochi polemici (il patron Salvetti ha criticato la defezione degli 883, Jon Bon Jovi si è scagliato contro l' uso del play-back) ieri mattina il Festivalbar è stato oggetto anche di una singolare guerriglia. Gli acquafrescai, che da sempre scendono dai quartieri a vendere bibite e panini al popolo dei concerti, sono stati cacciati dai vigili: trecento ambulanti improvvisati che reclamavano il diritto al lavoro contro gli uomini in divisa. Nel tafferuglio che ne è seguito sono volate molte parole e diverse sberle di troppo, che hanno prodotto qualche escoriazione curata in ospedale. Alla fine si è giunti a un accordo: la massa degli acquafrescai si è concentrata nelle vie laterali. Ma, appena il concerto è cominciato, non è stato più possibile fermare gli infiltrati. Anche loro, d' altra parte, fanno parte di quel sommerso napoletano che ieri ha preteso una sua visibiltà anche in piazza del Plebiscito: i disoccupati organizzati hanno appeso a un lampione un manifesto. Diceva: 'Cambiamo musica.
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