Festival è un film del 1996 diretto da Pupi Avati. Si tratta dell'unico film, finora, che vede in un ruolo drammatico l'attore Massimo Boldi.Franco Melis è un attore comico, reduce da grandi successi con film trash a partire dai tardi anni settanta, ma che negli anni ha sperperato i suoi guadagni. In solitudine e senza denaro, Melis trova la forza di reagire alla sua depressione: attraverso il suo manager, Renzo Polpo, trova una parte in un film molto lontano dalle sue precedenti prestazioni, che viene presentato a una rassegna cinematografica di alto profilo culturale e che sembra godere legittime chance di vittoria.Il film è in parte ispirato alla figura di Walter Chiari che, alla fine della carriera, covò una breve speranza di "rilancio" con il fim Romance di Massimo Mazzucco, presentato alla Mostra del cinema di Venezia e grazie al quale Chiari fu il favorito per l'assegnazione della prestigiosa Coppa Volpi nel 1986. Questa venne però conferita a Carlo Delle Piane per il ruolo interpretato in Regalo di Natale, diretto proprio da Pupi Avati.Come spesso capita Avati completa la pellicola con dettagli che fra le sue mani diventano imprescindibili come una fotografia quasi sempre declinata in chiaro scuro. Musiche, firmate da Pino Donaggio, capaci di sottolineare ogni momento del film e comprimari altrettanto essenziali come Gianni Cavina, nel ruolo di un agente tuttofare e amico del protagonista, di Isabelle Pasco, in quello della nuova fidanzata di Melis e da mostrare a uso e consumo della stampa, e di Margaret Mazzantini nella parte dell’ex moglie Carla dalla quale Franco vorrebbe tornare.
- Regia:
- Attori:
- - Franco,
- - Alexandra,
- - Renzo Polpo,
- - Carla,
- - Pigi,
- - Elio,
- - Pierannunzio,
- - Elisabetta,
- - Nina,
- - Leo Cordio,
- - Mirna,
- - Gea Calo',
- - Se Stesso
- Soggetto: Pupi Avati
- Sceneggiatura: Pupi Avati, Antonino Marino
- Fotografia: Chicca Ungaro
- Musiche: Pino Donaggio
- Montaggio: Amedeo Salfa
Festival è soprattutto la scoperta (o, per chi capisce qualcosa di recitazione, la conferma) che Boldi è sotto sotto un commediante dotatissimo; sommesso, vulnerato, diffidente, scafato, immerso nello sforzo doloroso di rimettere insieme i pezzi della propria vita, il suo personaggio è tanto vero che magari alcuni trascureranno di attribuirne il merito alla bravura dell'attore. Né gli interpreti che lo confortano sono da meno: primo fra tutti Gianni Cavina, un samaritano da Premio della Bontà; e poi Isabelle Pasco, sgallettata che sembra uscita dalla cronaca; e l'intensa Margaret Mazzantini, dolente e pungente consorte; e Alberto Di Stasio, ambiguo amico-nemico nella giuria. (Corriere della Sera, Tullio Kezich, 26/9/96)
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