Sefro è un piccolo paese della provincia di Macerata; il comune comprende, oltre al capoluogo, anche le frazioni di Sorti e Agolla.
È situato in una valle orientata in direzione nord-sud ed è completamente circondato dagli Appennini, tra i quali i monti Cesito, Linguaro e Vermenone. Si trova sul fondo di una valle scavata dal torrente Scarsito, affluente di destra del fiume Potenza. Nelle vicinanze si trova il suggestivo Altopiano di Montelago, formato da due piani di cui uno con degli inghiottitoi in cui si forma in inverno un laghetto sovente ghiacciato. Il piano superiore dell'Altopiano fu bonificato dopo il 1458 da Giulio Cesare da Varano al fine di sfruttarlo intensivamente a livello agricolo. Ciò avvenne effettivamente fino agli anni Settanta.
Di notevole pregio naturalistico è la lunga e stretta Valle della Scurosa, dove si trova una faggeta di grande interesse.
Tra i monumenti e i luoghi da visitare ricordiamo: la Torre Varano, ciò che resta del castello medievale che ospitò i Varano, signori di Camerino, dopo il sacco della loro città nel 1259 ad opera dei ghibellini; la Chiesa di Santa Maria dell'Assunta, che custodisce un crocifisso ligneo di discreta fattura; la Chiesa medioevale della Madonna dei Calcinai contenente affreschi del 1500; le cascate, all'interno del paese, lungo il corso del fiume Scarsito; il Museo della civiltà contadina Ferretti Florindo, che raccoglie una ricca documentazione sulla civiltà contadina con numerosi attrezzi agricoli e arnesi di lavoro utilizzati dagli artigiani, databili dai primi del '900 ai giorni nostri; l'Eremo di San Bartolomeo delle Carceri situato in una grotta del monte Crestaio. Qui si rifugiò in eremitaggio il Beato Bernardo da Quintavalle, uno dei primi compagni di San Francesco d'Assisi, negli anni 1237-1239, in seguito alle lotte sorte all'interno dell'ordine Francescano alla morte del fondatore.
Per i bambini è stato realizzato Il segreto del Bosco, un piccolo villaggio abitato da gnomi e fate. turismo.marche.it
Apecchio (Apéch in dialetto gallo-piceno) è un comune italiano di 1 768 abitanti della provincia di Pesaro e Urbino nelle Marche.
L'attuale nome di Apecchio ha un'origine piuttosto dibattuta. Molti lo fanno risalire al primo medioevo e sembra derivare da apiculum (piccolo apice), apicula (piccola ape), o da ager pecoris (campo di bestiame). Certi altri invece affermano che il nome del paese derivi dall'antico idioma urbinate apecchio (catapecchia).
I segni lasciati dal passato fanno ipotizzare la presenza di insediamenti celti, etruschi, umbri, romani, ma sicuramente le testimonianze più evidenti provengono dal medioevo. Il primo documento scritto riguardo ad Apecchio risale al 1077 e testimonia il dominio su di essa del vescovo-conte di Città di Castello. Il controllo da parte della città umbra perdurò fino al secolo XIII, quando dopo lunghe lotte prevalse sulla cittadina la famiglia degli Ubaldini della Carda, proveniente dal vicino castello di Carda, alle pendici del monte Nerone e imparentati con gli Ubaldini di Montaccianico (il principale e forte castello della famiglia) signori del Mugello. Questa nobile casata fece entrare la cittadina nel ducato di Urbino mantenendo per sé il diretto controllo su di essa. Nel 1514 il territorio di Apecchio fu elevato al titolo di contea e retto con leggi proprie fino al 1752, quando il ramo maschile degli Ubaldini si estinse con Federico II (1745-52). La Santa Sede riprese il diretto controllo sul territorio, occupandolo immediatamente, fatta eccezione durante l'occupazione francese in età napoleonica, fino all'unità d'Italia.
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