
Incontro con l’autore con la presentazione dei due volumi :
“Nel nome del vino” ( Homo Scrivens)
di Gioconda Marinelli e Antonio Valerio
e “L’ospite inatteso” (Giovane Holden edizioni)
di Gioconda Marinelli.
Dopo l’introduzione di Lejla Mancusi Sorrentino per il libro “Nel nome del vino”
e di Piero Antonio Toma per il testo “L’ospite inatteso”, parlerà con gli autori Aldo Putignano.
Nel primo

Una narratrice, Gioconda Marinelli, e un viticoltore, Antonio Valerio,
si incontrano insieme alla freschezza e alla suggestione di un calice di
vino. Nasce così una storia, dove vini e leggende si intrecciano con
saggezza e poesia, come una fiaba, che scorre tra realtà e fantasia.
Raccontano della comune terra natia, il Molise, una regione piccola, ma
traboccante di storia e tradizioni, di cultura e arte, di straordinarie
bellezze naturali. Una terra fuori dal tempo e dal mondo, grondante di
sacrifici, palpitante di battiti selvaggi, fiera come gli orgogliosi
Sanniti che la abitarono.
E il vino è pur sempre lo specchio del
territorio in cui nasce; l'immagine della terra dove la vite ha
affondato le sue radici, ha bevuto e si è nutrita, emanando la luce che
ha assorbito e la suggestione delle abili mani che hanno raccolto i suoi
grappoli.
Nel nome del vino
Nell’ “L’ospite inatteso” l’autrice attraverso il quadernetto delle elementari del padre, giunto per caso tra le sue mani, lo immagina bambino e inizia così un dialogo, un confronto e un'amicizia con un onirico maestro Antonino. Il suo è un raccontare ricco di emozioni e storie di vita quotidiana della sua famiglia di origine e della sua terra natia, il Molise. Gli anni dell'esistenza sono oggetto di riflessione e dunque è certo che "in un'orbita
L' ospite inatteso
Editore: Giovane Holden Edizioni
Anno edizione: 2018
EAN: 9788832922639
"La memoria nulla distrugge, e l'autrice, attraverso il quadernetto delle
elementari del padre, giunto per caso tra le sue mani, lo immagina
bambino e inizia così un dialogo, un confronto e un'amicizia con un
onirico maestro Antonino. Il suo è un raccontare mite, a volte rovente,
che si dipana tra più emozioni che la infilano in storie mescolate con
altre, con la sua, con quella della famiglia di fonditori di campane da
cui discende. Che la mettono a confronto con la sua terra di origine: il
Molise. Tutto si svolge tra simulazione e concretezza in una congerie
verosimile alla vita che è fusione e confusione di menti, di accadimenti
imminenti e distanti che scuotono, vengono, vanno, ritornano. Gli anni
dell'esistenza sono oggetto di riflessione e dunque è certo che
"in
un'orbita turbinosa la vulnerabilità dell'infanzia ritorna nella
vecchiaia,
e il cerchio della fragilità umana si chiude".
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