«Le Universiadi di Napoli saranno intitolate a Pietro Mennea, nel quarantennale dello storico record del mondo sui 200 metri, realizzato dallo sprinter italiano nell’edizione di Città del Messico». Così Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, al termine della conferenza stampa per la tre giorni di lavori dell'Heads of Delegations Meeting.

Da solo in una piccola stanza del villaggio universitario di Città
del Messico. Una notte tutto sommato tranquilla quella di Pietro Mennea,
alla vigilia di quel 12 settembre 1979, quanto abbassò il record del mondo nei 200m a 19"72.
Il campione italiano sapeva di poter compiere l'impresa anche se,
forse, non immaginava che quelle quattro cifre sarebbero rimaste nella
storia dell'atletica per tre decenni.
"Ero teso ma non troppo, nulla a confronto delle vigilie delle Olimpiadi - racconta Mennea 30 anni dopo - gli altri atleti dovevano battere l'italiano, io, invece, sapevo che la lotta era solo tra me stesso e il cronometro". E ci riuscì, lasciandosi alle spalle gli avversari di almeno cinque o sei metri. Fu per quello che le Universiadi di Città del Messico furono ribattezzate le "Menneadi".
"Ero teso ma non troppo, nulla a confronto delle vigilie delle Olimpiadi - racconta Mennea 30 anni dopo - gli altri atleti dovevano battere l'italiano, io, invece, sapevo che la lotta era solo tra me stesso e il cronometro". E ci riuscì, lasciandosi alle spalle gli avversari di almeno cinque o sei metri. Fu per quello che le Universiadi di Città del Messico furono ribattezzate le "Menneadi".
"Ricordo che ai primi due turni feci 19"96 e 20"04. Poi arrivò la pioggia e qualcuno disse che era stato il Dio della pioggia messicano a benedirmi - spiega l'ex atleta azzurro -
La pista era completamente liscia
e non avevo vento a favore.
E' stato un record battuto da solo.
Ho vinto contro me stesso".
Fu il boato del pubblico di Città del Messico a consacrarlo campione. "Non c'era il tabellone quindi quando arrivai al traguardo mi accasciai e aspettai l'applauso per capire quello che avevo fatto - ricorda Mennea che in quella settimana messicana riuscì a battere 12 primati tra mondiale, europei e italiani - Potevo arrivare a 19"60 e di certo se avessi battuto quel record alle Olimpiadi sarebbe stata tutta un'altra cosa".
Fu il boato del pubblico di Città del Messico a consacrarlo campione. "Non c'era il tabellone quindi quando arrivai al traguardo mi accasciai e aspettai l'applauso per capire quello che avevo fatto - ricorda Mennea che in quella settimana messicana riuscì a battere 12 primati tra mondiale, europei e italiani - Potevo arrivare a 19"60 e di certo se avessi battuto quel record alle Olimpiadi sarebbe stata tutta un'altra cosa".
In un villaggio universitario tranquillo gli atleti vivevano senza troppi stress. "Avevo fatto amicizia con un bambino messicano, i genitori lo lasciavano tutto il giorno al villaggio - ricorda Mennea - Salì anche sul podio con me. Ci siamo sentiti per diversi anni poi ci siamo persi. Ho davvero bei ricordi". https://it.eurosport.com/atletica/mennea-e-il-suo-record_sto2059369/

Pietro Paolo Mennea nasce il 28 giugno del 1952 a Barletta, da una
famiglia di umili origini (mamma casalinga e papà sarto). Iscrittosi a
ragioneria dopo le scuole medie, sin da adolescente mette in mostra doti
notevoli in campo atletico, soprattutto nella corsa. Il suo debutto in
un grande evento avviene a soli diciannove anni, in occasione dei
Campionati Europei del 1971, quando conquista un sesto posto nei
duecento metri e la medaglia di bronzo nella staffetta 4x100.
Dal 2006, insieme con la moglie Manuela Olivieri, Pietro Mennea ha dato
vita a una Onlus, la "Fondazione Pietro Mennea", che si propone di
effettuare assistenza sociale e donazioni economiche a enti di ricerca,
caritatevoli, associazioni sportive e istituzioni culturali mediante
progetti di carattere filantropico. Sempre insieme con la moglie
(avvocato come lui, con uno studio a Roma) nel 2010 ha dato vita a una
class action per difendere diversi cittadini italiani colpiti dal crac
terribile della Lehman Brothers.
Nominato Commendatore Ordine al merito della Repubblica Italiana nel 1979, l'anno successivo Mennea ha ricevuto anche l'investitura di Grande Ufficiale Ordine al merito della Repubblica.
Da tempo malato, ha terminato la sua lotta contro un male incurabile
spegnendosi a Roma il giorno 21 marzo 2013, all'età di 60 anni. https://biografieonline.it/biografia-pietro-mennea

Gianni Poglio - 21 marzo 2013
Nessuno era riuscito a tenergli testa il 12 settembre del 1979 alle Universiadi di Città del Messico. Non un giorno qualsiasi, ma una data impressa per sempre nella storia delle gara di velocità. 200 metri in 19,72 secondi. Lui scriveva la storia dello sport mentre altri scrivevano o stavano per scrivere la storia della musica. E allora, facendo un salto indietro nel tempo, andiamo a riscoprire quali erano le canzoni che hanno fatto da colonna sonora agli ultimi mesi degli anni 70 e all'impresa del nostro atleta più amato. Questa l'hit parade italiana del settembre 1979: Al primo posto svettava Alan Sorrenti con Tu sei l'unica donna per me seguito da Soli di Adriano Celentano e Super superman di Miguel Bosè. https://www.panorama.it/musica/pietro-mennea-disco-music/
Nessuno era riuscito a tenergli testa il 12 settembre del 1979 alle Universiadi di Città del Messico. Non un giorno qualsiasi, ma una data impressa per sempre nella storia delle gara di velocità. 200 metri in 19,72 secondi. Lui scriveva la storia dello sport mentre altri scrivevano o stavano per scrivere la storia della musica. E allora, facendo un salto indietro nel tempo, andiamo a riscoprire quali erano le canzoni che hanno fatto da colonna sonora agli ultimi mesi degli anni 70 e all'impresa del nostro atleta più amato. Questa l'hit parade italiana del settembre 1979: Al primo posto svettava Alan Sorrenti con Tu sei l'unica donna per me seguito da Soli di Adriano Celentano e Super superman di Miguel Bosè. https://www.panorama.it/musica/pietro-mennea-disco-music/
intono musica canti e poemi
mentre tu balli ti sciogli
di più
l'acqua si beve per dissetare
mentre ti guardo muoio per te
nella tua pelle migliaia
di stelle
lo spazio cosmico e ancor
di più
dammi la vita dammi l'amore
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