mercoledì 18 novembre 2020

Edilio Rusconi

Edilio Rusconi intellettuale di grandi ambizioni che sapeva parlare alla gente, faceva vita quasi monacale, stacanovista incallito e un pignolo che disseminava le scrivanie dei suoi giornalisti di bigliettini con idee, progetti, servizi ma soprattutto errori: «Voglio che questo servizio faccia piangere tutte le donne!», scrisse una volta rimandando indietro un articolo. E un giorno ordinò a Giancarlo Vigorelli di cominciare così una recensione: «Pier Antonio Quarantotti Gambini, lo scrittore col nome più lungo della letteratura italiana…».
Su Edilio Rusconi si sprecano aneddoti, racconti dei suoi collaboratori, persino leggende. Ma della sua biografia che intreccia frequentazioni culturali di livello, letteratura, editoria e giornalismo poco si sa. A colmare il vuoto ci hanno pensato gli allievi del Laboratorio di editoria dell’Università Cattolica di Milano guidati da Roberto Cicala con la bella biografia Come un don Chisciotte: Edilio Rusconi tra letteratura, editoria e rotocalchi (Educatt) curato da Velania La Mendola che ripercorre tra documenti inediti, immagini e testimonianze la vita di quel «putto d’acciaio» (copyright Giampaolo Pansa) che comparve sulla scena editoriale italiana come un ciclone.
Di origini toscane (si chiamava Edilio come il nonno, pistoiese), Rusconi nasce a Milano nel 1916, trascorre l’infanzia a Bruxelles, dove i suoi erano emigrati, poi torna a Milano dove segue gli studi classici, si laurea alla Cattolica con una tesi su Alfredo Panzini, inizia a frequentare il bel mondo degli intellettuali: Carlo Bo, Quasimodo, Montale, Sereni.
«Abbiamo scoperto che gli italiani dopo la seconda guerra mondiale non erano una razza completamente diversa dagli italiani di dopo la prima guerra e persino da quelli di prima».
Nel secondo dopoguerra fu chiamato dall'editore Angelo Rizzoli a dirigere Oggi, un settimanale d'attualità che la casa editrice voleva rilanciare; il settimanale esordì il 25 luglio 1945, prima dei giornali concorrenti e venne da Rusconi portato al successo. 
Nel 1954 iniziò l'attività di editore, acquistando con Pietro Paolazzi le testate Gioia e Rakam dall'imprenditore Giuseppe Vismara. Nel novembre 1956 decise di fondare una propria casa editrice, la «Rusconi e Paolazzi». La prima pubblicazione della Rusconi e Paolazzi fu il mensile La lettura (febbraio 1957). A partire dall'agosto 1958 la Rusconi e Paolazzi pubblicò anche la rivista Il Verri, diretta da Luciano Anceschi e dal 1959 al 1961 due collane librarie del Verri stesso ("Biblioteca del Verri" e "Quaderni del Verri")
Parallelamente ai periodici culturali, Rusconi avviò la pubblicazione di un settimanale popolare, Gente, nato nel 1957, di cui mantenne per oltre vent'anni la direzione. Gente ottenne un vasto successo, tale da superare il concorrente Oggi, così come con Oggi Rusconi aveva surclassato nelle vendite l'altro concorrente L'Europeo. Acquistò il «Corriere dello Sport» e fu, per un breve periodo, direttore del quotidiano.
Nel 1971 l'editore milanese siglò un accordo per la vendita degli spazi pubblicitari alla Sipra. L'accordo sorprese il mercato poiché la Sipra era la concessionaria della Rai e non trattava coi privati. 
Negli anni successivi il catalogo riviste si ampliò con Gente Motori (1972), Il Settimanale (1974-1977), Tuttomoto (1976), Gente Viaggi (1976), Musica Jazz (1981), e altri periodici di successo. 
Dopo un tentativo, fallito, di entrare nella proprietà del Messaggero nel 1973, nel 1984 Rusconi entrò nel settore dei quotidiani rilevando la proprietà del milanese La Notte.
Nell'agosto 1973 Rusconi fondò la Rusconi Film. La casa produsse quattro lungometraggi, tre dei quali uscirono nel 1974: Alla mia cara mamma nel giorno del suo compleanno, diretto da Luciano Salce, Anno uno, diretto da Roberto Rossellini e Gruppo di famiglia in un interno, diretto da Luchino Visconti che vinse il David di Donatello. Nel 1975 produsse il quarto e ultimo film, Bianchi cavalli d'agosto, diretto da Raimondo Del Balzo.
Finita la parentesi cinematografica, nel 1976 Rusconi entrò nel mondo delle nascenti televisioni private lanciando un'emittente a Roma (Quinta Rete) e una al nord (Antenna Nord, 2 maggio 1977). Furono la base per la creazione di un network di carattere nazionale, che fu costituito nel gennaio 1982 unendo 20 emittenti regionali: Italia 1. L'esperienza televisiva di Rusconi si concluse alla fine dello stesso anno, con la cessione del network alla Fininvest di Silvio Berlusconi per 32 miliardi di lire
Nel 2000 il marchio Rusconi Libri e tutti i relativi titoli a catalogo sono stati ceduti all'editore Caimi, proprietario di RL Gruppo Editoriale.
Gruppo di famiglia in un interno è un film del 1974, diretto da Luchino Visconti con Burt LancasterHelmut Berger e Silvana Mangano.
Un professore statunitense sessantenne vive ritirato tra libri e quadri nella sua casa in un antico palazzo di Roma, ereditato dalla madre italiana. Un giorno la sua quiete viene turbata dall'insistenza della marchesa Bianca Brumonti, che riesce a farsi affittare dal professore l'appartamento al piano di sopra per darlo al suo giovane amante e mantenuto Konrad.
Tra la marchesa, sua figlia Lietta e il suo compagno Stefano e Konrad, viene a formarsi un singolare gruppo di famiglia, nel quale l'anziano gentiluomo viene forzato a entrare, salvo poi accorgersi alla fine che quest'intrusione ha significato per lui un ritorno alla vita e alle relazioni umane.

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